Composizione IBAN

Qual'è la Composizione IBAN? Da cosa è formato questo codice? dove posso trovare i numeri che lo compongono? Ecco una semplice guida.

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Per le transazioni finanziarie tra conti correnti che sono diversi si utilizza un apposito codice, IBAN, che è costituito da un insieme di numeri e lettere e permette in tutta sicurezza ed in maniera sempre consistente di andare a perfezionare le operazioni di accredito e di addebito.

Il codice IBAN vale non solo in Italia, e quindi a livello nazionale, ma anche a livello internazionale con le lettere e numeri di questo codice che è collegato ad istituti di credito. Come per esempio la Banca Mediolanum, il Gruppo Poste Italiane, la BNL, Unicredit, Intesa San Paolo, ed anche strumenti pagamento economici e sicuri come Hype (Sito Ufficiale), N26 (Sito ufficiale), Viabuy (sito ufficiale) o ancora la carta ricaricabile Postepay Evolution del Gruppo Poste Italiane.

Composizione di un codice IBAN

Ci riferiamo, nello specifico, al codice IBAN con quello italiano che è lungo 27 caratteri. La composizione di un IBAN, in particolare, è tale che, per esempio, un cittadino americano o cinese può inviare denaro ad un correntista italiano. E lo stesso vale per un correntista tedesco, spagnolo, russo, per chi ha un conto corrente francese, sloveno o dei Paesi Bassi sempre su estero.

La composizione IBAN, nello specifico, è sempre univoca in quanto questo contiene sempre tre campi che lo rendono sempre diverso l’uno dall’altro. Nello specifico, nella composizione numero IBAN c’è l’identificazione del paese, l’identificazione della banca d’appoggio e quella del numero di conto corrente. Con la conseguenza che, fornendo la giusta sequenza alfanumerica, i soldi ad un correntista italiano, per chi fa il bonifico bancario, arriveranno sempre in tutta sicurezza.

Dal Canada al Marocco, e passando per l’Australia, il Lussemburgo, l’Olanda, la Danimarca, la Tunisia, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Brasile, la Grecia e la Romania. E questo giusto per fornire qualche esempio sulla composizione codice IBAN con la sigla di quattro lettere che, in inglese, sta per International Bank Account Number. Per chi è olandese o residente negli USA, inoltre, la transazione è perfezionabile con il Bank Identifier Code (BIC) che è il codice con cui si identifica univocamente l’istituto di credito del beneficiario.

Lo standard per l’International Bank Account Number – IBAN

A livello internazionale l’IBAN è composto dal codice BBAN nazionale e da due lettere e da due cifre.

Le due lettere individuano a rappresentano lo Stato, che per l’Italia è IT, mentre le 2 cifre sono di controllo e servono per verificare che, per ogni transazione con il bonifico bancario, l’International Bank Account Number risulti essere sempre corretto.

Al fine di poter effettuare i bonifici nazionali in Italia, e pure tutti quelli che rientrano nella cosiddetta area SEPA, l’uso dell’IBAN è obbligatorio. L’obbligo, nello specifico, è entrato in vigore l’1 gennaio del 2008 quando prima, invece, i bonifici erano possibili fornendo le coordinate bancarie rappresentate dall’ABI, dal CAB e dal numero del conto corrente, che ora sono all’interno del codice IBAN appena dopo le 2 cifre di controllo e il CIN.

Carte prepagate con IBAN

Oggi si può ottenere per le Carte prepagate con IBAN, ottime per avere le funzioni di un conto corrente senza avere spese di tenuta conto.

Tra le migliori abbiamo:

Bonifici area SEPA, ecco come funzionano

SEPA è l’Area unica dei pagamenti in euro dove vige per la transazioni finanziarie un sistema che è armonizzato. Con la conseguenza che, per esempio, non c’è alcuna differenza tecnica tra un bonifico che viene effettuato tra Milano e Napoli, ed uno che viene effettuato tra Milano e Lisbona oppure tra Napoli e Madrid.

In particolare a livello europeo, per tutti i Paesi che sono aderenti all’area SEPA, sono due gli schemi di pagamento che sono standardizzati. Si tratta, nello specifico, del SEPA Direct Debit che è noto con la sigla SDD, e del SEPA Credit Transfer che è invece noto con la sigla SCT.

Nel dettaglio l’SDD, per quel che riguarda l’Italia, ha sostituito il RID, ovverosia la domiciliazione bancaria tramite l’addebito diretto, mentre l’SCT è il bonifico con gli standard europei rispetto a quello, come sopra spiegato, con ABI, CAB e numero di conto corrente. Ovverosia il vecchio Bonifico Ordinario Nazionale (BON).

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