Come prima cosa, va considerato il motivo che può portare a questa azione così drastica. Il principale, sono i costi relativi allo stesso. Periodicamente infatti, le banche modificano le condizioni per i correntisti e, chi legge attentamente gli stessi, potrebbe scoprire che il proprio istituto non è più così conveniente come prima.
Prima di procedere nella lettura dell’articolo, vorremmo suggerire le nuove opportunità economiche, anche a costi veramente bassissimi per avere un conto corrente: le prepagate con IBAN come Hype.
A volte non badiamo a quei numerosi fogli che arrivano con l’estratto conto e, naturalmente, diamo poca considerazione a quelle pagine fitte fitte di caratteri piccoli. Scritti in modo tecnico e che, difficilmente, recano notizie vantaggiose per il correntista. Tale comunicazione di modifica del contratto è unilaterale, nel senso che il vostro silenzio assenso ne accetta le condizioni senza sottoscrivere un nuovo contratto.
Non mancano, ovviamente, anche altre motivazioni. Lo spostamento di una filiale, per esempio, può rendere meno accessibile logisticamente la banca a un singolo utente. Allo stesso tempo, una concorrenza più conveniente, può motivare questo tipo di scelta.
Ciò che invece non cambia, sono le modalità di chiusura. Non solo: talvolta, per questioni di proposte, è persino consigliabile chiudere un conto e aprirne nuovamente un altro nella stessa banca. Questo passaggio può sembrare strano a chi considera tutti i contratti standard. In realtà, nel momento in cui voi andate ad aprire un conto nuovo, stabilite dei parametri personalizzati che vanno “contrattati” come una qualsiasi merce. In questo articolo approfondiremo l’iter di chiusura, cercando di comprendere come ciò è attuabile.
La cessazione di un conto corrente non è una procedura complicatissima, anche se necessita di alcune accortezze. Come appare piuttosto ovvio, il primo passo di tale percorso richiede la chiusura di tutte le operazioni fisse legate al conto stesso.
In tal senso, assegni non incassati, utenze addebitate e altre operazioni automatiche come il pagamento del telefono, acqua, luce e gas, vanno terminate. Risulta possibile dunque, indirizzare tramite nuova domiciliazione le stesse verso il nuovo conto. In questa fase inoltre, è necessario consegnare tutte le carte legate al conto (siano esse di debito, di credito o bancomat) così come con il libretto degli assegni.
Sotto questo punto di vista, va detto che le banche “tradizionali” sono ancora avanti rispetto a quelle online. In questo caso infatti, basta recarsi presso una qualunque sede dell’istituto per gestire firme e altre pratiche burocratiche. Anche in caso di home banking, se possibile, è consigliato rivolgersi alla sede fisica più vicina. Eventualmente, è concepibile ricorrere a una lettera per chiusura conto corrente, nel caso l’istituto, o la sua sede più vicina, non sia comunque facilmente accessibile.
In ogni caso, sarà molto probabilmente necessario compilare un modulo per chiusura conto corrente, in versione cartacea o digitale al seconda del tipo di banca in questione.
Se la procedura deve essere per forza di cose effettuata online, è necessario affidarsi alla prassi specifica della banca in questione. Eventualmente poi, è possibile chiedere aiuto all’assistenza della stessa.
Il denaro ancora presente sul conto, può essere prelevato con tre diverse modalità:
Ovviamente, sotto questo punto di vista, è bene informarsi presso la propria banca per capire come avviene questa tipologia di trasferimento.
La chiusura conto corrente di un defunto è un processo molto delicato. Nel momento in cui l’istituto viene a conoscenza della morte, blocca immediatamente il conto. Se ciò non avviene in tempo e, un qualunque famigliare effettua qualunque tipo di operazione, rischia sanzioni piuttosto gravi. Ciò avviene perché, come è ben noto, lo stato vuole mettere le mani sulla procedura dell’eredità, tramite le tasse di successione.
Una volta che il conto è bloccato, un parente dell’intestatario deve presentarsi presso una filiale dell’istituto stesso con un certificato di morte (rilasciato dal comune) e una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Questo secondo documento è rilasciato dall’ufficio dell’anagrafe a uno degli eredi.
Nel caso di chiusura conto corrente cointestato con un’altra persona, il denaro presente è disponibile solo al 50%, mentre l’altra metà resta bloccata, in attesa dei processi conseguenti alla distribuzione dell’eredità.
Con il blocco del conto, si rende poi necessaria una procedura per portare alla riapertura dello stesso. In tal senso dunque, necessario chiedere alla banca la chiusura di eventuali fondi, restituire le carte e annullare le eventuali domiciliazioni.
La fase successiva prevede la compilazione della dichiarazione di successione e consegnare la stessa all’istituto. Svolta questa procedura, è possibile sbloccare il conto, con il denaro che viene nuovamente messo a disposizione degli eredi.
Per quanto concerne le tempistiche, queste variano da banca a banca. A livello indicativo, queste vanno da una a due settimane dal momento in cui vengono consegnati i documenti e si avvia la procedura.
Teoricamente, le banche non possono applicare costi legati alla chiusura dei conti correnti. A livello puramente pratico però, gli istituti possono in qualche modo rifarsi sui correntisti. In tal senso, al momento della cessazione del rapporto, viene spesso chiesto di liquidare eventuali costi legati al conto (come interessi passivi, canoni e simili).
Anche in questa ottica, va fatta grandissima attenzione quando si apre un conto corrente presso qualunque istituto. Leggere attentamente le condizioni, può evitare spiacevoli sorprese in futuro.