Possedete una o più carte prepagate e non sapete in che modo queste possano influenzare il calcolo dell’ISEE?
È piuttosto comune, nel momento in cui si deve fare la dichiarazione dei redditi o assolvere altri obblighi di tipo economico o burocratico, domandarsi se il saldo presente sulle carte debba essere preso in considerazione oppure possa essere lasciato fuori dai conteggi.
Scopriamolo insieme in questo articolo.
Se non vi sono dubbi sul fatto che le giacenze presenti su conti correnti postali o bancari debbano essere conteggiati, non vale lo stesso per le prepagate, vissute quasi alla stregua di denaro contante digitalizzato.
In realtà, ai fini del calcolo dell’ISEE i fondi presenti sulle carte prepagate vanno presi in considerazione e, nello specifico, è necessario calcolare la giacenza media. Questo vale tanto per le carte dotate di Iban, quindi più simili a dei veri e propri conti correnti, quanto per quelle senza, in quanto il denaro presente su esse viene considerato un patrimonio mobiliare.
In sede di compilazione ISEE, le due tipologie di carte andranno identificate con codici differenti e, nello specifico:
Per quanto riguarda le carte prepagate semplici, in sede di calcolo dell’ISEE andrà fornito unicamente il valore del saldo al 31 dicembre dell’anno di riferimento, mentre per quanto riguarda le carte con Iban sarà necessario dichiarare, oltre al saldo, anche la giacenza media.
L’ISEE, acronimo di Indicatore Situazione Economica Equivalente, è uno strumento che permette di accedere a specifiche agevolazioni fiscali. Tenendo conto del reddito e del patrimonio, nonché della composizione del nucleo famigliare, l’ISEE permette di valutare il più correttamente possibile la condizione economica della famiglia. Ogni tipo di agevolazione viene concessa entro alcuni limiti massimi di ISEE.
Per conoscere il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica, conosciuta con l’acronimo DSU. Nel DSU è necessario indicare tutte le informazioni fondamentali per il calcolo dell’ISEE, ossia le condizioni lavorative, le proprietà, l’ammontare delle buste paga, le giacenze dei conti correnti e altro ancora.
Sarà dunque necessario prendere in considerazione tutti i conti di cui si dispone, che si tratti di conti bancari o postali, libretti di risparmio o carte prepagate, e indicarne sia il saldo annuale sia la giacenza media.
Giacché un ISEE basso permette di ottenere vari tipi di agevolazioni, chi desidera accedere a tali vantaggi economici deve effettuare il calcolo ogni anno. Il valore può infatti subire modifiche, migliorando o peggiorando, in base ai guadagni, all’acquisto di nuovi immobili, a modifiche avvenute in seno al nucleo famigliare e via dicendo.
Per un calcolo corretto, è importante fornire al CAF o a chi si occuperà della compilazione del nostro DSU tutta la documentazione corretta e aggiornata, così da evitare spiacevoli sorprese e multe inaspettate.
Il denaro presente sulle carte prepagate deve dunque essere indicato nel DSU la fine del calcolo ISEE. Ma cosa bisogna indicare?
Come abbiamo detto, sia per le prepagate semplici che per quelle dotate di Iban è necessario indicare il saldo aggiornato al 31 dicembre dell’anno di riferimento.
Per le carte con Iban è inoltre necessario calcolare la giacenza media., ossia la quantità media di denaro presente sulla carta entro il lasso di tempo stabilito che, in questo caso, riguarda l’annualità precedente alla dichiarazione. Non si dovrà dunque indicare semplicemente il saldo presente sulla prepagata al momento della compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica, ma bisognerà effettuare un calcolo che fornisca il valore medio corretto.
Per certificare la giacenza media, è necessario richiedere la documentazione all’istituto presso il quale si è sottoscritta la carta prepagata. Il dato non potrà infatti essere semplicemente comunicata a chi si occuperà della compilazione dei nostri documenti al fine del calcolo ISEE, ma va certificata.
Il calcolo dev’essere effettuato ogni anno, in quanto si tratta di un dato variabile che può mutare anche notevolmente da un anno all’altro.
Una volta ottenuta la documentazione relativa alla giacenza media della prepagata, sarà quindi possibile compilare in modo corretto il DSU e non solo; il valore della giacenza ci permetterà infatti di fornire garanzie aggiuntive agli istituti di credito nel caso in cui decidessimo di richiedere un prestito, un mutuo o un finanziamento.
La giacenza media della carta prepagata può essere calcolata autonomamente oppure rivolgendosi all’istituto di credito presso il quale è stata sottoscritta.
La soluzione più semplice, sicura ed efficace è senza dubbio la seconda; chiedendo la documentazione direttamente alla banca, alla posta o ad altro istituto che si occupa della gestione dei nostri fondi, avremo la certezza di presentare una documentazione corretta e aggiornata. Tale documento viene solitamente rilasciato con data aggiornata al 31 dicembre dell’anno in corso, in quanto il valore deve essere calcolato su base annua con inizio il primo gennaio.
Come ottenere la documentazione dal proprio istituto di credito? Tutto dipende dalla banca alla quale ci siamo affidati. Alcuni istituti si premurano di inviare annualmente al domicilio del cliente i documenti relativi alla giacenza media, così da agevolare il calcolo dell’ISEE.
In altri casi è invece necessario richiedere espressamente alla propria banca la documentazione, in quanto alcuni istituti preferiscono fornire tali documenti solo a chi ne fa richiesta.
Esiste poi una terza via, quella delle app. Alcuni istituti finanziari mettono a disposizione dei propri clienti delle app che permettono di tenere sotto controllo le finanze e di gestire in totale autonomia le carte prepagate. In queste applicazioni è spesso disponibile un’area nella quale è possibile consultare il valore della giacenza media e scaricare la documentazione necessaria alla compilazione del DSU.
La giacenza media può essere calcolata anche autonomamente, senza bisogno di rivolgersi al proprio istituto di credito o di ricorrere all’app. Il calcolo è relativamente semplice, ma può richiedere un po’ di tempo ed è importante essere molto precisi e non tralasciare nulla.
Ecco come procedere:
Il risultato così ottenuto sarà la giacenza media della nostra carta prepagata.
Il procedimento è molto semplice, ma il rischio è quello di tralasciare qualche cifra e di ottenere un risultato non corretto. Per questo motivo è sempre meglio rivolgersi al proprio istituto bancario oppure, se disponibile, prendere il valore dall’app abbinata alla carta prepagata.