Avete sottoscritto una carta prepagata Postepay Evolution e vi siete accorti di un inaspettato addebito di 2 euro? Nessun errore, si tratta dell‘imposta di bollo.
Non tutti ne sono a conoscenza e possono rimanere sorpresi dalla presenza di questo addebito che, seppure esiguo, può infastidire. Leggendo la causale posta al fianco dell’addebito si scopre che si tratta di un’imposta di bollo.
Scopriamo di cosa si tratta, quando viene addebitata e come funziona il pagamento.
Chi sceglie la comodità di una prepagata, ma non vuole rinunciare alla possibilità di sfruttarla come se fosse un vero e proprio conto corrente, può optare per le prepagate dotate di codice Iban Tra queste, troviamo quella offerta da Poste Italiane, ossia la Postepay Evolution, versione con Iban della nota e diffusa carta Postepay.
Chi ha avuto una carta Postepay tradizionale, ossia prive di Iban, sa bene che questa non prevede alcun tipo di spesa aggiuntiva annuale. Passando a una Postepay Evolution, ci si ritrova invece con un addebito di 2 euro per l’imposta di bollo.
Diciamolo subito: non è un errore ma si tratta di una tassazione prevista dalla legge.
Andando a leggere la documentazione firmata in sede di sottoscrizione della carta, si scopre che il pagamento del bollo era previsto fin dall’inizio, dunque l’eventuale sorpresa è motivata dal fatto che non si è prestata sufficiente attenzione alla lettura del documento firmato. Errore che non bisognerebbe mai commettere, ma che in questo caso non incide in modo rilevante.
Esiste inoltre un secondo tipo di bollo, del valore di 34,20 euro, che viene addebitato nel caso in cui si superassero i 5000 euro di giacenza, ma non riguarda le carte prepagate.
Per fortuna, l’imposta di bollo deve essere pagata una sola volta all’anno, dunque il suo importo non incide in modo rilevante sul saldo della carta e sulle nostre finanze.
L’imposta di bollo è una tassa, dunque prevista dalla legge, che deve essere versata annualmente al fine di assolvere i propri obblighi finanziari con l’istituto di credito che, nel caso della Postepay Evolution, è Poste Italiane.
Per richiedere la carta è necessario recarsi presso uno degli uffici postali presenti sul territorio e firmare tutta la documentazione.
L’imposta di bollo prevista per la prepagata con Iban di Poste Italiane ammonta a 2 euro (non va confusa con quella di 34,20 euro addebitata per giacenze su conti correnti o libretti di risparmio superiori ai 5000 euro).
Il motivo principale alla base della differenza di valore risiede nei diversi costi di gestione di una prepagata con Iban rispetto a un conto corrente o a un libretto.
La tassa è motivata dal fatto che, trattandosi di una carta con Iban, richiede l’emissione di un estratto conto su base annua, includente tutti i movimenti effettuati sulla carta, e può essere ricaricata tramite Iban.
Nonostante si tratti di un importo piuttosto esiguo, è comunque importante esserne a conoscenza per non farsi prendere alla sprovvista.
La presenza dell’imposta di bollo è indicata chiaramente nel contratto che si firma quando si richiede l’emissione della Postepay Evolution, dunque si tratta di un addebito legale che abbiamo accettato, seppure inconsapevolmente; questo ci fa capire quanto sia importante leggere da cima a fondo i contratti prima di firmarli.
Ricordiamo ancora una volta che Postepay Evolution è l’unica carta di Poste Italiane che richiede il pagamento dell’imposta di bollo pari a 2 euro in quanto è l’unica dotata di codice Iban.
L’imposta di bollo per chi sottoscrive una carta prepagata con codice Iban deve essere versata solo una volta all’anno, dunque incide relativamente poco sul saldo finale.
L’addebito di tale somma avviene solitamente a gennaio, ma non viene applicato indiscriminatamente su tutte le Postepay Evolution.
La tassa è infatti prevista quando la giacenza di fine anno è pari o superiore a 77,40 euro. La cifra, come si vede, è di molto inferiore rispetto a quella prevista per l’imposta di bollo da 34,20 euro applicabile ai conti correnti o ai libretti, la quale ammonta infatti a 5000 euro.
Se a fine anno si aveva una giacenza inferiore a 77,40 euro, non sarà necessario pagare l’imposta di bollo e l’unica spesa che ci verrà addebitata sarà quella relativa al canone annuo.
Attenzione però: il pagamento è previsto anche se si attiva la carta a fine anno, entro il 31 dicembre, sempre a patto che la somma presente sia pari o superiore a quella indicata.
Nel caso in cui non volessimo pagare l’imposta di bollo, dovremmo dunque mantenere la giacenza al di sotto dei 77,40 euro oppure optare per una Postepay tradizionale, ossia priva di codice Iban, la quale offre però delle possibilità di utilizzo un po’ diverse.
Come avrete ormai capito, l’imposta di bollo viene pagata in modo automatico, quindi non è necessario fare assolutamente nulla! A inizio gennaio potrete notare sul vostro estratto conto un addebito pari a 2 euro con causale “Imposta di bollo”. Questo significa che l’addebito automatico è avvenuto con successo.
Cosa fare se il saldo nel momento dell’addebito è inferiore ai 2 euro, dunque non è sufficiente per pagare l’imposta? Nessun problema: il saldo andrà in negativo e, nel momento in cui si effettuerà una ricarica o si verseranno dei soldi sulla prepagata, dal denaro versato verrà tolto il piccolo debito che si aveva con Poste Italiane.
Non si corre alcun rischio ma, per essere in regola e pagare il proprio debito, è meglio versare del denaro appena si può.
Essendo diverso il discorso imposta di bollo sui conti deposito, vedi anche la pagina con l’elenco dei conti deposito senza bollo.