Giacenza media conto corrente

Autore: Gino Topini
Data di ultima revisione del testo: 8 aprile 2024
Tempo di lettura stimato: 5 minuti.

Qual è il significato di giacenza media di un conto corrente? Con il passare degli anni, l’Agenzia delle Entrate ha cercato di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale con controlli sempre più approfonditi. Se pensate di avere il vostro gruzzoletto, magari semplicemente i risparmi di una vita e non i proventi di speculazioni o affari andati a buon fine senza per questo aver infranto la legge, vi sbagliate. Siete comunque sotto sorveglianza.

Sotto questo punto di vista, i conti correnti sono sempre più sotto la lente d’ingrandimento del fisco. La legislazione italiana infatti, prevede che banche e istituti di credito comunichino periodicamente dati riguardanti i correntisti e i loro conti. Saldo e movimenti, in tal senso, sono informazioni che vengono comunemente analizzate dal fisco, al fine di individuare comportamenti anomali.

Al fine di avere un valore indicativo riguardo quanto denaro un correntista gestisce attraverso la banca, vi è quella che viene definita come la giacenza media conto corrente. Di fatto dunque, si tratta di un calcolo, effettuato in un lasso di tempo prestabilito, che permette di valutare il comportamento del correntista, per capire il suo giro di denaro e captare eventuali comportamenti sospetti.

Giacenza media annua: non solo un mezzo di controllo del fisco

Nonostante ciò, questo calcolo non è applicabile solo alla ricerca di potenziali evasori. La giacenza media infatti, permette per esempio di fruire di alcuni bonus offerti dal governo. Nello specifico, si tratta di un parametro valido per l’assegnazione delle borse di studio, ma anche di vari bonus e sussidi economici erogati dal governo.

Non solo, in alcuni casi, dietro valori particolarmente bassi, esistono anche agevolazioni per quanto riguarda utenze e bollette varie. La giacenza media, per l’ISEE, è proprio una misurazione che consente di comprendere se e come un cittadino può avere realmente necessità di agevolazioni o meno. In tal senso, esistono anche bonus che, per esempio, riguardano i servizi sanitari.

Questo concetto vale anche nel caso di ISEE e giacenza media per le carte prepagate, ed infatti con la graduale eliminazione del contante, questo strumento diventa un’arma estremamente potente (e in molti casi anche piuttosto invadente) che il governo e il fisco hanno per poter controllare i propri cittadini. Eludere questo tipo di controlli infatti, è molto difficile se non impossibile.

Giacenza media: come si calcola?

A questo punto può essere utile sapere come calcolare giacenza media. Contrariamente a quanto si possa pensare, non si tratta di una formula così complessa chiunque può ottenere tale valore con pochi e semplici calcoli.

In poche parole, viene tenuto conto di un intero anno solare, facendo una somma dei soldi presenti sul conto corrente per 365 giorni e poi dividendo la cifra complessiva per lo stesso numero. Tutto ciò senza far conto di operazioni di entrata e uscita. Non solo: per ogni giorno di saldo negativo, viene assegnato allo stesso un valore pari a 0. Di fatto, in questo modo si ottiene una media su base annuale dei soldi presenti sul conto corrente preso in esame, ottenendo dunque quella che è la giacenza media.

Valute straniere ed eccezioni varie

Tutto cambia se il titolare del conto ha a che fare anche con valute differenti rispetto all’euro. In tal senso subentrano altri particolari fattori che influenzano questo calcolo. Sotto questo punto di vista dunque, il consiglio è di chiedere la certificazione direttamente attraverso il proprio istituto di credito.

Il calcolo è sempre così semplice?

Al di là delle valute extra-euro, la giacenza media in una banca, può anche non essere così semplice. Nel caso si abbia un conto che presenta molteplici operazioni in entrata e uscita, ecco che il calcolo si complica ulteriormente e quindi diventa più elaborato.

Per chi ha domiciliazioni, o altri pagamenti addebitati direttamente sul conto corrente, la cifra disponibile può variare con cadenza quasi giornaliera. Se a ciò si aggiungono rate del mutuo o di prestiti, la situazione si aggroviglia ulteriormente. Dulcis in fundo, il saldo contabile e quello reale, talvolta possono non corrispondere, rendendo il tutto ancora più difficile da valutare.

Nonostante esistano strumenti per il calcolo della giacenza media online, in molti casi si rivela comunque necessario l’aiuto di un commercialista o comunque di una figura professionale.

Cosa succede se si sbaglia a calcolare la giacenza media?

Non commettere errori, durante la procedura di calcolo, è essenziale per non incorrere in guai piuttosto seri. Una dichiarazione falsa, volontaria o meno infatti, comporta una sanzione piuttosto salta.

Inoltre, nei casi di errori piuttosto sospetti, si attiva anche l’eventuale intervento della Guardia di Finanza. Sotto questo punto di vista, l’Agenzia delle Entrate ha un’arma piuttosto efficace, ovvero i controlli incrociati.

Confrontando i valori dichiarati e le informazioni fornite dalla banca, essa può facilmente individuare variazioni anche minime tra i due valori. Pur esistendo un certo margine di tolleranza che l’Agenzia delle Entrate consente ai contribuenti, anche perché se l’errore è marginale ci sarebbero più costi nell’istruire una pratica di indagine, è meglio non correre alcun tipo di rischio.